l'importanza della possibilità di procurarsi il cibo
- Karin Lüthi

- 9 feb
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 11 feb
“Gli animali devono poter soddisfare le esigenze comportamentali, legate all’assunzione di cibo, tipiche della specie”. (Articolo 4.2 dell’ordinanza federale Svizzera sulla protezione degli animali)
Tutti noi abbiamo in mente queste immagini di leoni negli zoo che continuano a camminare in modo monotono avanti e indietro nelle loro gabbie o gli elefanti che si dondolano in modo ritmico. Questi comportamenti anomali sono segni di mancanza di stimoli e della possibilità di procurarsi il cibo (foraggiamento).
Il concetto Environmental and Behavioural Enrichment (arricchimento comportamentale ambientale) è nato grazie a Robert Yerkes, che aveva riconosciuto la mancanza di attività come uno dei punti più importanti della grande sofferenza degli animali tenuti in cattività. Negli ultimi decenni diversi zoo e parchi hanno iniziato un cambio di pensiero e offrono agli animali varie attività per procurarsi il cibo.
Questo articolo di legge non parla esplicitamente degli animali dello zoo, ma di tutti gli animali, quindi anche dei nostri cani.
Il cibo nella ciotola soddisfa la fame, ma non l’esigenza di cacciare o di imparare a cacciare. L’esigenza in questo caso è un istinto e noi sappiamo che gli istinti non si possono spegnere: ci troviamo difronte, quindi, ad animali sazi ma non soddisfatti e questo ce lo dimostrano in mille modi quando siamo a spasso con loro. Secondo il gusto di ognuno, mangiano resti di cibo in giro, escrementi di cavallo oppure scavano cercando topi o cacciando conigli o caprioli; in poche parole, ci fanno delle proposte di attività utili e significative.
Alcune cinofile offrono dei corsi “anti caccia”, ma non è possibile eliminare un comportamento innato (istinto) con degli esercizi, tant’è che alcuni cani sfogano poi la loro frustrazione verso altri cani o addirittura sui loro padroni, perché se la passeggiata non ha lo scopo della ricerca del cibo (caccia), dovrà allora essere motivata dal controllo del territorio: ci sono concorrenti? Ci sono pericoli? Ci sono potenziali partner per la riproduzione?
I problemi a casa e in famiglia sono spesso dovuti al fatto che non vengono comprese le loro esigenze principali: la caccia (ricordiamo che sono predatori), la socializzazione (animali sociali), la riproduzione e la sicurezza (territoriale). Nella nostra società i cani sembra quasi che non dovrebbero più essere cani, perché tutti i comportamenti che fanno parte di queste esigenze, non sono capiti o rispettati dall’uomo. Vale la pena fare a questo proposito una profonda riflessione ed è, a parere mio, nostro dovere trovare delle alternative per soddisfare queste loro esigenze di base.
La maggior parte dei proprietari vorrebbe che il loro cane stia bene e sia felice e spesso in questo contesto il cibo diventa importante; cosa che, come ora abbiamo capito, è vera ma spesso viene proposto in modo poco idoneo. Per esempio, vengono sparsi dei bocconcini sul prato e poi il cane viene mandato con un comando a cercarli e raccoglierli; questo però non soddisfa la socializzazione, ovvero condividere gli stessi interessi e fare delle attività insieme, perché il cane viene mandato da solo a prendere i bocconi e poi se li mangia direttamente, senza quindi alcuna collaborazione con il suo umano, cosa che in realtà al cane piace ed è un'altra delle sue esigenze. Se invece usiamo i Preydummy® (vedi foto) e li distribuiamo su un prato e poi andiamo insieme al nostro cane a cercarli, oppure lo mandiamo con un segnale a prenderli e poi ce li facciamo portare, stiamo facendo una cosa insieme (condividiamo l’interesse). Il cane lo porterà solo ad una persona di sua fiducia in grado di gestire le risorse, la sua persona di riferimento. Con questo metodo possiamo insegnargli strategie di caccia ed evitiamo, inoltre, che il nostro cane mangi tutto quello che trova in giro, compresi i bocconi avvelenati.
Il cane è motivato a fare delle cose insieme a noi quando la cosa è significativa per lui e idealmente anche divertente. Quindi per il cane non è solo importante cosa gli insegniamo ma anche come glielo insegniamo. Per esempio, durante una “caccia” insieme il cane impara che è un’ottima idea essere attenti a noi, perché noi siamo in grado di mettere in sicurezza il territorio e sappiamo dove è la preda; impara così ad attendere, fermarsi, sedersi o sdraiarsi, perché per alcune sequenze di caccia è utile saperlo fare e inoltre, gli stessi segnali possono essere utili anche durante la vita quotidiana.
Io lavoro dunque con dei segnali e non con dei comandi: sono per il mio cane un compagno e non un comandante! Alla fine della caccia poi si mangia tutto il pasto e questo momento diventa ancora più bello se lo facciamo insieme: spesso, infatti, anche io ho un Preydummy® con dentro qualcosa.

Preydummy®



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