Addestrare o educare? Le differenze
- Karin Lüthi

- 27 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 31 ott
Conosci quella sensazione di voler fare qualcosa di speciale per il tuo cane perché lo ami e vuoi che lui sia felice e vorresti saperne di più sulle sue esigenze, per capirlo meglio, ma non ti va di andare in una scuola dove con richieste di esercizi viene fatto "funzionare" il cane?
Senti che non è la cosa giusta per voi, ma non sai il perché o non hai idea di come fare diversamente?
Di seguito, qualche mia riflessione sulla differenza tra "addestrare" e "educare" che potrebbe dare una risposta a queste domande.
Partiamo dal principio che il cane è un animale sociale (parte della famiglia) e un predatore (cacciatore).
Addestrare:
Dal tuo punto di vista:
Faccio funzionare il mio cane con delle regole: se non fa come voglio viene punito oppure gli tolgo una cosa gradevole per lui, come una carezza o un atteggiamento gentile (che è pur sempre una punizione), mentre se fa le cose come voglio lo premio. Mi importa quindi poco dei suoi sentimenti o dei suoi interessi, importante che "va d’accordo" con tutti. Quando lo addestro per fare dei trucchi, sarà pronto per il circo e tutti diranno: che bravo! E mi sento onorato, orgoglioso e soddisfatto: ergo, le mie esigenze sono soddisfatte.
Dal punto di vista del tuo cane:
Ho capito che piaccio e il mio umano è gentile con me quando faccio quella cosa, che non ha molto senso per me, ma lo faccio per lui, cosi è felice o perché mi piace ricevere un biscotto. Mi sento spesso solo e questi momenti di attenzione mi piacciono anche se avrei molte altre idee e esigenze; voglio però che il mio umano sia contento di me, sembra che lui ha bisogno di me per essere felice. Lui non si rende conto dei pericoli che vedo io e delle mie paure, ho molta responsabilità da portare in un mondo che non sento il mio.
Educare:
Dal tuo punto di vista:
Voglio insegnargli delle cose utili per la sua vita; per esempio l’integrazione nella nostra società e convivere sereno con lo stress che ne deriva, e voglio accompagnarlo durante l’apprendimento, capire le sue esigenze e cercare di soddisfarle il più possibile introducendo delle regole senza punizioni o premi, lasciandogli la possibilità di fare esperienze e riflessioni. Mi interessa comprendere i suoi talenti per sostenerli, voglio aiutarlo quando ha bisogno di me e lasciarlo fare quando sa farlo.
Non mi importa cosa pensano gli altri ma come si sente il mio cane.
Dal punto di vista del tuo cane:
Ho capito che il mio umano si occupa e preoccupa della mia sicurezza, parla la mia lingua e sa quali possono essere le mie preoccupazioni. So che ci sono delle regole, queste hanno un senso perché il mio umano mi insegna cose utili e importanti, come per esempio aspettare, perché solo con un piano riusciamo ad avere successo a caccia. Lui sa molte cose e mi conosce bene, sa cosa mi piace e cosa no e mi aiuta ad integrarmi nel suo mondo, del quale faccio parte. Quando non riesco a fare una cosa, lui è presente e mi aiuta a trovare una soluzione, di lui mi fido. Io voglio che il mio umano sia felice e lui lo è quando lo sono io.
Felice di essere un educatrice che insegna nell’interesse del cane😊



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